Nome di battaglia "Febo".
Dallʼ1.10.1943 al 3.2.1944 fu attivo a Pianoro; quindi, fino al 10.11.1944, entrò a far parte del comando della 62a brigata Camicie
rosse Garibaldi.
In seguito militò nella 7a brigata GAP Gianni Garibaldi. Ferito.
Riconosciuto partigiano dallʼ1.10.1943 alla Liberazione.
Gli è stata conferita la medaglia dʼargento al valor militare con la seguente motivazione:
«Entrato tra i primi a far parte delle formazioni partigiane, partecipava a numerose azioni di disturbo e di sabotaggio, sempre distinguendosi per coraggio e ardimento.
Al comando di una pattuglia, si imbatteva nel corso di una importante missione in un reparto avversario superiore in forze e mezzi e decisamente lo attaccava, disperdendolo.
Per sottrarlo al nemico, si caricava sulle spalle un commilitone caduto.
Investito da una raffica avversaria e gravemente ferito allʼocchio e alla gamba destra, riusciva ugualmente a portare nelle proprie linee il corpo del commilitone.
Mirabile esempio di ardito sprezzo del periodo e di nobile altruismo».
Bologna, 2 aprile 1945.